domenica 7 giugno 2009

Cambio di programma

Domani Pino Petruzzelli non ci sarà.

martedì 2 giugno 2009

Lunedì 8 giugno 2009


Sarà ospite Pino Petruzzelli (Non chiamarmi zingaro).
L’incontro è aperto al pubblico.

Tesina

Incollo la parte finale di una tesina su cui vorrei discutere durante le prossime lezioni. In corsivo alcuni passaggi chiave.
La sperimentazione su queste ultime [staminali embrionali] non esaurisce il campo di ricerca avente come oggetto gli embrioni.

Le moderne tecnologie, accompagnate dalle conoscenze in materia di corredo genetico che esse stesse hanno consentito, rendono possibile prevedere in anticipo alcune eventuali malattie che, lembrione una volta divenuto adulto, potrà sviluppare.

Ciò introduce linterrogativo se sia giusto o meno intervenire sul suo patrimonio genetico in modo da modificarlo ed eliminare il rischio di tali possibili patologie.

Inoltre seri problemi sorgerebbero quando, con la conoscenza del patrimonio genetico di un individuo, inizierebbero a farsi strada strane tentazioni, come quella di scegliere le caratteristiche fisiche del nascituro, o magari creare ad hoc un individuo con i desiderati tratti somatici.

Questa prospettiva inficerebbe non poco il rispetto della libertà dellindividuo e della sua libera autodeterminazione: partendo, ad esempio, dalleliminare progressivamente patologie come la sindrome di Down, poiché lindividuo che ne è affetto non potrebbe condurre una vita consona alla categoria sociale di appartenenza, si potrebbe arrivare al programmare gli esseri perfetti per la società.

Gli uomini diverrebbero le creazioni di altri uomini e verrebbero così privati della loro libertà di esseri nati da coincidenze naturali e non precostituite e conseguentemente anche della loro libertà sociale, essendo, in ogni caso, il frutto di scelte dettate dalle preferenze sociali dominanti ossi di criteri eugenetici.

venerdì 29 maggio 2009

Qualche riferimento bibliografico

James Rachels, Quando la vita finisce.

Introduzione alla bioetica, a cura di Giampaolo Ferranti e Sebastiano Maffettone.
(Da qui soprattutto Judith Jarvis Thomson, A defense of abortion e Michael Tooley).

Peter Singer, Ripensare la vita.

Francesco Remotti, Contro natura.

25 maggio 2009

La sentenza n. 151/2009 della Corte Costituzionale sulla legge 40/2004.

Conclusioni:

PER QUESTI MOTIVI

LA CORTE COSTITUZIONALE

riuniti i giudizi;

dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 2, della legge 19 febbraio 2004, n. 40 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita), limitatamente alle parole «ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre»;

dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 3, della legge n. 40 del 2004 nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, come stabilisce tale norma, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna;

dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, della legge n. 40 del 2004, sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 32, primo e secondo comma, della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Firenze, con ordinanza r.o. n. 323 del 2008;

dichiara manifestamente inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 6, comma 3, della legge n. 40 del 2004, sollevate, in riferimento agli artt. 3 e 32 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Firenze con ordinanza r.o. n. 323 del 2008 e, in riferimento agli artt. 2, 3, 13 e 32 della Costituzione, dallo stesso Tribunale con ordinanza r.o. n. 382 del 2008;

dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 14, comma 4, della legge n. 40 del 2004, sollevata, in riferimento agli artt. 2, 3, 13 e 32 della Costituzione, dal Tribunale ordinario di Firenze, con ordinanza r.o. n. 382 del 2008.

mercoledì 20 maggio 2009

martedì 19 maggio 2009

19 maggio 2009

Sui dati genetici (discriminazione e riservatezza): un commento interessante di Monica Alessia Senor sulla costituzione di una banca dati nazionale del DNA. GINA (ovvero The Genetic Information Nondiscrimination Act of 2008) sul possibile uso discriminatorio delle informazioni genetiche soprattutto da parte di datori di lavoro e assicurazioni sanitarie.

Blog di Dario Bressanini (Scienza in cucina).

Articolo dal Corriere della Sera, Io, sieropositiva: Milano fa paura, 9 ottobre 2008.